Il DPCM approvato nei giorni scorsi, seppur motivato dalla gravità della situazione sanitaria e dalla priorità di garantire la salute dei cittadini, rischia di mettere definitivamente al tappeto interi settori dell’economia italiana. La ripresa della corsa dei contagi è innegabile e preoccupante, il DPCM del 24 ottobre, però, non trova le giuste soluzioni e penalizza troppo duramente le palestre, piscine, cinema, teatri, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie ecc., già gravemente penalizzate dal lockdown totale.
La soluzione migliore non è certamente la chiusura indiscriminata di diversi settori economici. Siamo favorevoli a controlli a tappeto per garantire il rispetto rigoroso delle regole, già in essere e messo in atto, peraltro, anche dalle imprese colpite da questo DPCM.
Le richieste di CNA sono molto chiare: serve un ristoro totale a fondo perduto e con tempi certi e immediati per i settori più in difficoltà, il rimborso degli affitti degli immobili sede delle attività produttive o commerciali; occorrerà, poi, programmare attentamente gli interventi per il sostegno agli ammortizzatori sociali con pagamenti rapidi e predisporre una serie di provvedimenti fiscali che, oltre a bloccare i versamenti più ravvicinati di IMU e Tari, nel periodo più lungo, blocchino anche le altre imposte in scadenza, una sostanziale pace fiscale sulle prossime scadenze non sostenibili dalle imprese coinvolte da questo provvedimento.
Le proposte della CNA di Ravenna:
• Ristoro a fondo perduto
• Rimborso degli affitti
• Prolungamento degli ammortizzatori sociali e pagamenti rapidi
• Pace fiscale sulle prossime scadenze non sostenibili
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