Newsletter n. 41 - 28/04/2020 |
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Emergenza CORONAVIRUS Firmato il DPCM del 26 aprile sulla Fase Due Dal 4 al 17 maggio sarà in vigore il nuovo decreto del Presidente del Consiglio per il contenimento del contagio da Covid-19. Nella conferenza stampa di domenica 26 aprile, annunciando il DPCM, il Presidente Conte ha indicato il calendario delle riaperture: dal 18 maggio negozi, musei, mostre e biblioteche, dal 1° giugno bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici. Di seguito una sintesi delle principali misure contenute nel nuovo decreto. Si ricorda che fino al 3 maggio restano in vigore le regole attualmente in essere. • | Utilizzo della mascherina: obbligatorio nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto. Le mascherine non sono obbligatorie per i bambini sotto i sei anni di età e per le persone con disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina. Possono essere utilizzate mascherine monouso o lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata protezione. | • | Spostamenti: possibili all’interno di una stessa Regione per motivi di lavoro, di salute, necessità o visita ai congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; gli spostamenti fuori Regione saranno invece consentiti per motivi di lavoro, di salute, di urgenza e per il rientro presso propria abitazione. | • | Persone con sintomatologia respiratoria o febbre: previste regole più stringenti per chi ha febbre sopra i 37.5 gradi e sintomatologie respiratoria, che avranno l'obbligo di restare a casa e avvertire immediatamente il proprio medico. Chi è sottoposto a quarantena (positivo al virus) non può spostarsi da casa. | • | Attività fisica e luoghi all'aperto: sarà vietato l'assembramento in luoghi pubblici e privati, sarà consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza, ma resteranno chiuse le aree gioco per bambini (la decisione è comunque a discrezione dei Sindaci). Saranno consentiti i funerali, cui potranno partecipare un massimo di 15 persone. | • | Attività commerciali al dettaglio: restano aperte le attività indicati agli allegati 1, 2 e 3 del DPCM del 26 aprile (in basso il link al testo integrale del decreto). Sono sempre possibili le attività di consegna a domicilio e anche le consegne di cibo da asporto prenotando in anticipo e prevedendo il ritiro solo su appuntamento per evitare gli assembramenti (già possibile dal 27 aprile in Emilia-Romagna ad esclusione di Piacenza). Divieto di consumazione interna nei locali o immediatamente fuori da essi. Gli esercizi commerciali la cui attività non è sospesa ai sensi del presente decreto sono tenuti ad assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. | Il testo integrale del DPCM e allegati >> |
Imprese del settore manifatturiero per l’export e aziende del comparto costruzioni per i soli cantieri di opere pubbliche: per ripartire occorre la comunicazione al Prefetto Come comunicato nella newsletter CNA Informa n.39 di domenica 26 aprile, secondo l'ordinanza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, da lunedì 27 aprile possono ripartire le imprese e i distretti del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export e le aziende del comparto costruzioni per i soli cantieri di opere pubbliche su dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, edilizia residenziale pubblica e penitenziaria. Lo potranno fare solo se in condizioni di rispettare i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro firmati dal Governo e da tutte le parti sociali sui due settori tre giorni fa, il 24 aprile, inviando una comunicazione ai Prefetti. La comunicazione deve fare riferimento all’articolo 2 comma 7 del DPCM del 10 aprile. Nella compilazione del modulo di comunicazione al Prefetto occorrerà barrare la casella relativa. Scarica qui il modulo per la comunicazione al Prefetto >> |
Il rispetto delle norme di prevenzione quale requisito per la riapertura e la prosecuzione delle attività lavorative Il DPCM 26 aprile mantiene fermi i principi precauzionali da attuare nei luoghi di lavoro per garantire la sicurezza di tutte le persone, già indicati precedentemente nei diversi Provvedimenti, con alcune precisazioni ed integrazioni. L’art. 2, in particolare, richiama il rispetto del Protocollo di regolamentazione delle misure anti-contagio sottoscritto dalle Parti Sociali in accordo con il Governo e aggiornato il 24 aprile (è possibile consultarli all'allegato 7 del DPCM del 26 aprile), mantenendo come prioritarie le misure del distanziamento sociale, di igiene delle mani. La riapertura delle attività e la prosecuzione di quelle già aperte, richiede di mantenere alta l’attenzione per contenere la diffusione del virus negli ambienti di lavoro, considerato che dovremo convivere ancora a lungo con l’emergenza sanitaria. In sintesi, il protocollo prevede: • | Organizzazione degli spazi, delle postazioni di lavoro e dei processi produttivi in modo da favorire il rispetto delle distanze di sicurezza; | • | Predisposizione dell'occorrente per l'igiene delle mani; | • | Pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali; | • | Informazione al personale e alla clientela sulla distanza interpersonale di almeno un metro, sulle regole di igiene delle mani e delle vie respiratorie; i lavoratori devono essere informati anche della procedura da attivare nel caso in cui si trovassero nella condizione di contatto stretto con persona positiva al virus; | • | Vigilanza sanitaria attraverso la misurazione della temperatura corporea nel rispetto della privacy vigente; | • | Ridefinizione delle modalità di accesso di clienti e dei fornitori esterni; | • | Nel caso di distanza interpersonale minore di un metro e se non siano possibili altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine (DMC e DPI) e dei dispositivi di protezione necessari in base ai rischi dell’attività (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici ecc.); | • | Stretta collaborazione con il Medico Competente; | • | Costituzione di un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole per il contrasto alla diffusione del virus. | Maggiori dettagli sulle norme di prevenzione previste dal Protocollo del 24 aprile>> |
Cartelli informativi da esporre in azienda A seguito delle ultime indicazioni sui comportamenti da seguire per contenere ulteriormente la diffusione del Coronavirus, CNA Ravenna ha predisposto una serie di cartelli, utili a tutte le imprese, da stampare e esporre nei locali. I cartelli sono aggiornati secondo i contenuti del DPCM del 26 aprile. Scarica qui i cartelli >> |
Mascherine chirurgiche a prezzi calmierati Oltre alla distanza sociale sarà importante, in questa seconda fase, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Proprio su questo fronte, il Presidente ha annunciato la firma da parte del Commissario Arcuri dell’ordinanza che fissa ad un massimo di 0,50 € il prezzo delle cosiddette mascherine chirurgiche. L'ordinanza del Commissario Arcuri >> |
Acconciatura e estetica: per la CNA le scelte del Governo sono errate e rischiano di mettere in ginocchio l’intero settore L’Associazione critica duramente il programma di riaperture annunciato ieri sera dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: acconciatori, estetisti e servizi alla persona devono riaprire subito. Il comunicato stampa di CNA Ravenna >> Il comunicato stampa di CNA Nazionale >> |
Ricordiamo il numero verde della Regione Emilia-Romagna 800.033.033 |
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